DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE: COMUNICATO STAMPA
Evasione
fiscale da sopravvivenza
«Il
Vice Ministro dell’Economia, Stefano Fassina, ha finalmente
ufficializzato il fatto che nel nostro Paese si è consolidata quella
“evasione
fiscale da sopravvivenza”
che l’Eurispes da anni segnala alla attenzione delle Istituzioni».
Questo il commento di Stefano
Balestieri, Direttore dell’Osservatorio permanente Eurispes sulle
Politiche fiscali
a margine delle dichiarazioni di Fassina.
Dal
2002 ad oggi la perdita del potere
d’acquisto
ha superato il 40% deprimendo i consumi e minando la qualità della
vita di milioni di famiglie.
Le
retribuzioni italiane sono tra le più basse d’Europa. Continuiamo
ad essere pagati in lire anche se, da più di dieci anni, compriamo
in euro.
Ormai
le famiglie, per far quadrare i conti, per pagare le rate del mutuo,
per far fronte alle spese di affitto, luce, gas e riscaldamento sono
costrette ad un difficile gioco d’equilibrio. A ciò si aggiunge
l’impressionante aumento del prezzo dei carburanti, arrivato alla
soglia di due euro per litro. Solo oco più di un terzo delle
famiglie italiane riesce ad arrivare con serenità alla fine del
mese. Un italiano su quattro ricorre al credito al consumo per poter
arrivare alla fine del mese. In molti negli ultimi anni si sono
rivolti ai compro-oro per avere liquidità o sono caduti nelle mani
dell’usura. E
questo non vale solo per i privati cittadini, ma anche per molte
piccole e medie imprese.
È
allarme per l’insolvenza
dei mutui per
la casa. Il numero dei contratti non onorati è in aumento. Il debito
complessivo in sofferenza ha superato i 12 miliardi di euro e le
famiglie coinvolte sono almeno 600mila. E si tratta di un trend in
crescita.
Ma
ancora, aumenta la povertà definita dell’Eurispes in “giacca e
cravatta”, quella che colpisce i ceti medi in difficoltà.
Se
gli italiani non danno ancora vita a manifestazioni spontanee di
forte dissenso è solo perché esiste in forma diffusa nel nostro
Paese un’altra ricchezza che è generata da un’economia non
ufficiale: quella sommersa. Ma anche quella legata ai business e ai
proventi delle attività criminali che, comunque, attraverso il
riciclaggio si riversano nell’economia legale.
L’Eurispes
stima, infatti, che l’economia
sommersa
nel nostro Paese abbia generato nell’ultimo anno almeno 540
miliardi di euro,
corrispondenti a circa
il 35% del Pil ufficiale
che è di circa 1.540 mld. Si tratta di un’altra economia che va ad
integrare i redditi delle famiglie. Insomma, il nostro sommerso
equivale ai Pil ufficiali di Finlandia, Portogallo, Romania e
Ungheria messi insieme.
Il
fenomeno dell’economia sommersa coinvolge in Italia i settori più
diversi: si va dall’agricoltura all’edilizia, passando attraverso
i servizi e l’industria, nelle forme del lavoro nero continuativo,
del doppio lavoro e del lavoro nero saltuario, che coinvolgono una
molteplicità di soggetti (giovani in cerca di prima occupazione,
disoccupati, cassaintegrati, lavoratori in mobilità, extracomunitari
non in regola, ma anche studenti, pensionati, casalinghe, lavoratori
dipendenti ed autonomi con lavoro regolare, ecc.).
«L’evasione
fiscale – sottolinea
Balestieri
– è un fenomeno duplice che riguarda sia chi intende in maniera
fraudolenta arricchirsi quanto chi invece è costretto a compiere
atti evasivi al solo fine di poter aumentare il proprio reddito
disponibile e provvedere alle proprie necessità familiari. La lotta
seria alla evasione fiscale passa quindi attraverso questo dato di
partenza. L’ evasione fiscale è figlia della pressione fiscale e
della spesa pubblica improduttiva. Ciò che occorre – conclude
il Direttore dell’Osservatorio sulle Politiche fiscali
– è pertanto un atto di coraggio del governo che attivi una seria
politica di semplificazione e di incentivazione del sistema fiscale e
che permetta di superare il contrasto sociale, che oggi esiste, tra
chi fa impresa o professione e l’apparato pubblico della Agenzia
delle Entrate e di Equitalia».
Occorre
pensare ad un intervento di pacificazione sociale in maniera di
imposte che passi anche ad una forma di condono sulle sanzioni e
sugli aggi richiesti da Equitalia e su nuove forme di cooperazione
tra contribuente e Agenzia, anche attraverso forme di accordi
amministrativi che siano realmente efficaci.
Insomma,
semplificazione, chiarezza e certezza della norma tributaria,
cooperazione tra Amministrazione e Contribuente su un piano di
effettiva parità di posizione.
EURISPES
Segreteria
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